(vedi testo accordo 28.7.2023-all.)

Dopo qualche mese di lavori, il 28 luglio scorso, a Palazzo Isimbardi a Milano è stato sottoscritto il nuovo accordo territoriale per il canone concordato siglato dalle parti sociali (una nutrita schiera per proprietà ed inquilinato – per noi di A.P.P.C. Scarlatti il consigliere nonché Vicesegretario Nazionale Avv. Mosè Botta).

L’accordo, che è disponibile presso le nostre sedi unitamente agli allegati allo stesso (mappa, contratti tipo, attestazione tipo, ecc..), è quello stimolato / voluto anche dal Comune di Milano per provare, per quanto possibile, a far fronte alla carenza di alloggi di cui quotidianamente leggiamo sui giornali.

In sintesi il nuovo accordo riduce, rispetto al passato, le zone di suddivisione della città ai fini delle diverse quantificazioni del canone: zone che ora sono solo 5 rispetto alle 12 dell’accordo previgente (2019).

I canoni sono sensibilmente aumentati soprattutto nei massimi per zona.

Considerando la città nella sua interezza possiamo trovare canoni pari ad un minimo di euro 50 mq (zona 5 fascia 1 al minimo) sino ad un massimo di euro 301 mq (in zona 1 – fascia 3 al massimo).

Le tipologie contrattuali restano immutate in quanto le stesse trovano la fonte nella legge 431/1998 e non è dato agli accordi territoriali ampliarne/ridurne l’ambito. Si tratta, nello specifico, del tipo contratto uso abitativo (della durata minima di anni 3+2), del tipo contratto per studenti universitari e di quello atto a soddisfare esigenze transitorie. I “tipi contrattuali” sono riassunti in standard, quelli si precisati in ambito territoriale ed allegati all’accordo, di volta in volta, vigente.

Per tali contratti, lo ricordiamo, è sempre bene rivolgersi alle associazioni di categoria/ai sindacati in sede di stipula sia per la miglior comprensione della peculiare materia sia perché solo con l’attestazione di detti soggetti (a Milano necessariamente bilaterale cioè con la presenza di associazione/sindacato proprietà e di associazione/sindacato inquilinato) è possibile ottenere l’agevolazione fiscale della cedolare secca ridotta al 10%.

Esiste per il vero altro recente accordo locale siglato da parti sociali diverse da quelle che hanno siglato l’accordo testè descritto ma a tale accordo APPC non ha aderito anche in relazione al dato che il Comune di Milano, dall’accordo stesso, ha ritenuto (e con nota pubblica) di prendere le distanze.

Siamo in ogni caso a vostra completa disposizione per fornire qualsivoglia chiarimento sulla materia affiancandovi nella stipula ed anche poi curando l’attestazione al fine di procurarvi la sopra descritta facilitazione fiscale.

Milano 4 agosto 2023

Avv. Arnaldo Cogni

Presidente A.P.P.C. Milano Scarlatti

Vice Presidente A.P.P. C. Nazionale